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Spazio Arrivabene 2 Blog

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Novembre-febbraio 2024/2025
28 Novembre 2024-15 Febbraio 2025
debutto 8 Dicembre 2024

Opere di Claudia Moretti

 

Un percorso dove la metamorfosi della  memoria e le espressioni di stati emotivi e psicologici si configurano in vere e proprie istallazioni. La materia diventa il mezzo espressivo, per questa artista misteriosa ,in una espansione senza fine. Si passa dalla pittura in acrilico di grande formato ,dove la gestualità si fa veloce in strati di pensiero pittorico, con l’ambizione di durare nel tempo, in una precisa coscienza di effimera durata ,potente ma allo steso tempo fragile. Persino il telaio sul quale si appuntava la tela viene eliminato per lasciare che la tela dipinta si presenti come un lenzuolo appeso, libero di muoversi alla prima brezza . In tutta la sua prima ricerca artistica attraversa fasi di sperimentazioni che rimandano sempre  a quel simbolico femminile che la distingue.

L’indagine sul corpo prende espressione vivente nella produzione dei collage, dove colore e materia generano una vera e propria pelle pittorica che avvolge e intreccia stati di mente e corpo. In questa narrazione personale priva di fraintendimenti i temi come: la maternità, l’infanzia e la sessualità diventano fattori chiarificatori del suo linguaggio. Il passato riemerge continuamente come la sottile dicotomia tra arte maschile e arte femminile ,la struggente domanda sul ruolo della donna , il suo segreto la sua condizione di liturgico ruolo quotidiano offerto alla vita. L’ abito si fa scrittura: i colori si sovrappongono, diventando ridondanti simulacri di corpi vuotati ,nei quali la veste spogliata dal contenuto esibisce un’identità silenziosa e ingombrante, una traccia di un vissuto che solo l’abito riesce a trattenere, perchè quando il pensiero accetta di farsi abito ,accetta di diventare materia del mondo ,cosa tra le cose

Nel tentativo di dare risposte a queste  domande ,prima solo poste , cominciano ad essere ascoltate   e trasformate in scrittura  calligrafica. Le parole scritte da Moretti sono immagini , geroglifici ,ideogrammi impressi sul lunghi  rotoli di carta  comune . Vere tessiture di neo-ideogrammi dove la poesia diviene segno in un’ulteriore  enigma tra significato e comunicazione che anche in questo caso diventa pratica quotidiana rigorosa ,scandita da tre ore di scrittura al mattino e tre al  pomeriggio producendo quelli che lei chiama rotoli o papier volant che invadono lo spazio  espositivo . È un fare fisico oltre che intellettuale dove il pensiero si trasforma in un continuo tagliare, togliere, posizionare ,piegare, arrotolare, stendere, stropicciare, fendere e accumulare, nella volontà di sottolineare quella magica combinazione di dettagliata considerazione ed  impulso, rompendo e ricostruendo proprio come nella precarietà della vita.

Le uniche figure ironiche presenti sono il piccolo esercito di pecore dalla configurazione materica fragilissima ,che attraverso i loro grandi occhi fatti di carta sembrano rassicurare lo spettatore accogliendolo e invitandolo a  lasciarsi andare ed avvicinarsi alla sua arte con quello spirito di grande umiltà che la distingue , affermando in questa opera che:

“Anche le pecore scrivono poesie”.


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