Fanzine mania
Nato dalla contrazione delle parole fan e magazine, il termine fanzine si riferisce a tutte le produzioni editoriali che non trovano spazio nell’editoria tradizionale.
Piccoli sedicesimi formato A5 spillati e stampati con il mezzo principale di questa forma di editoria, la fotocopiatrice inventata dall’americana Xerox, nata negli anni ’60 come sistema per duplicare documenti in maniera veloce ed economica, e usata per la prima volta per produrre arte nei tardi anni ‘60 da un italiano che tutti conosciamo, Bruno Munari, e da quel momento divenuta in tutto il mondo il mezzo preferito da piccole etichette editoriali indipendenti per produrre le proprie edizioni. Il ritorno del ciclostile ma in versione digitale con i duplicatori Riso. La morbidezza della stampa Indigo, oggi molto in voga.
Massiccio l’uso del bianco e nero e del punto metallico, ma con una forte apertura verso lavori più complessi, carte differenti e formati grandi, l’uso del colore.
La fanzine ha molteplici forme e si rinnova di continuo pur rimanendo fedele allo spirito e talvolta all’estetica originale, ricevendo – in questo periodo storico fatto di Instagram e di persone sempre connesse – nuova linfa vitale: fotografie stampate su carta contro immagini che scorrono sullo schermo di un telefono.
Ed è con lo stesso spirito delle fanzine originali che i fotografi di DIY NIGHT – dall’appassionato con annessa casa editrice indipendente al fotografo di moda, passando per affermati fotografi di reportage ai pionieri del do it yourself legato al mondo dello skate – producono i lavori che saranno in mostra e in vendita durante la serata.
Durante la serata esporranno:
Corrado Dalcò
Davide Bernardi
Gabriele Lopez
Vittore Buzzi
Nicola Albertin
Matteo Deiana