Cristina Treppo è un’artista visiva che lavora in sinergia con lo spazio, realizzando progetti site-specific dove i luoghi assorbono in modo mimetico sculture e installazioni.
L’interesse per l’archeologia e la cultura materiale l’ha portata a sviluppare serie di vasi, ritrovando nella forma cava l’idea del corpo, dell’organo vitale, dell’oggetto d’uso che può contenere sostanze nutrienti e liquidi, e allo stesso tempo preservare le ceneri nella dimensione sacra dell’urna.
Negli ultimi anni ha innestato nella fragilità e concretezza del cemento la sua ricerca, legata all’idea di architettura, alla necessità del costruire, al sentimento dell’abitare. Il cemento, pesante e sensibile allo stesso tempo, è un legante capace di raccogliere impronte e tracce di memoria. Sperimentazioni recenti hanno permesso di concretizzare impasti che ne aumentano la lavorabilità e la resistenza, con composizioni di resine e cementi green che riducono l’impatto ambientale e consentono di realizzare forme con gradazioni tonali multiformi. Le superfici possono essere quindi calde, terrose, idealmente affini a sabbie e concrezioni minerali.